Come affrontare la crisi

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L’etica del tempo, a livello politico ed economico, è l’etica del Capricorno, perché Plutone transita in questo segno fino al 2024. Il Capricorno è un segno invernale che insegna ad affrontare il tempo inclemente: le virtù del tempo sono dunque la sobrietà, la parsimonia, la concretezza, il rigore e la razionalità e, non certo ultima virtù, la giustizia distributiva e la solidarietà. Di equità e giustizia c’è molto bisogno nei tempi difficili, perché nessuno debba arrivare alla disperazione. C’è più che mai bisogno di lavorare tutti, anche se meno, e di avere tutti un reddito minimo e una minima assistenza.

La crescita. Se ne parla come di una parola magica; in realtà, col transito di Plutone in Capricorno, questo non può essere un tempo di crescita ma un tempo di consolidamento di ciò che di valido si è costruito finora. Che senso ha continuare a costruire all’infinito, cementificare, consumare, inquinare? Il Capricorno rappresenta l’amore per la terra, che anch’essa va rispettata, ritornando ai fondamentali. Si può lavorare lo stesso ma, almeno per il momento, in modo diverso. Anziché costruire, consolidare le strutture, sia quelle dei terreni sia degli edifici. Lavorare sulle fondamenta, sulle strutture antisismiche e sulla disciplina delle acque. Consolidare il progresso fin qui ottenuto, magari tagliando qualcosa, come è destino che succeda: cancelliamo qualche ecomostro, mandiamo avanti l’agricoltura, facilitiamo il lavoro a contadini e artigiani e piccoli imprenditori, che dovrebbero pagare meno tasse, soprattutto se svolgono compiti di rilevanza sociale e di essenzialità. La terra a chi la lavora. Finanziamo le attività di rimboschimento e di prevenzione degli incendi, i lavori di consolidamento dei terreni franosi.

L’arte. L’Italia potrebbe vivere solo con l’arte, con la bellezza, con la scienza… Perché non consolidare le strutture di Pompei, per esempio, invece di costruire altre brutture? Tutta la Campania potrebbe vivere con Pompei e con le altre opere dell’arte e della natura del territorio. Basterebbe organizzare viaggi da ogni parte del mondo e un servizio di accoglienza e di guida all'arte. Tantissimi potrebbero lavorare per questo. E poi l’ingegno italiano potrebbe costruire nuova arte e nuova scienza. In gran parte d’Italia, se mi consentite un discorso un po' estremo, al limite, si potrebbe affermare il principio “volumi zero” o "sotto zero": per costruire qualcosa bisogna abbattere qualcos’altro, di superato dal tempo e inutile perché brutto. Abbattere 2 per costruire 1. La bellezza non è un di più, è qualcosa di essenziale.

Non è il tempo della crescita…. Bisogna se mai aiutare chi è in difficoltà; aprile e maggio 2012 sono mesi in cui si può far strada la disperazione, lo psicodramma, per questioni legate al lavoro che manca o alla paura del futuro… Dobbiamo credere in un cambiamento, aiutare chi sta male, fare campagne d’informazione per dissuadere la gente dal rivolgersi ai “presta denaro” di dubbia fama, e per dare consigli su come muoversi in caso di estrema difficoltà. Male che vada, chi non può pagare i debiti non li pagherà, affronterà le sue responsabilità ma non dovrà indebitarsi ancora di più ricorrendo a prestiti con alti interessi. Anche questi principi etici devono essere affermati.

Consumi. Che i consumi diminuiscano è veramente un male o è solo un segno del tempo? Anche in questo caso vale l’etica del Capricorno, che mira all’essenziale. Queste difficoltà ci aiutano a scoprire qual è l’essenziale e a fare a meno di quello che è superfluo e dannoso. Quindi si tratta anche di riconvertire le industrie che producono beni non essenziali. Stiamo riempiendo la terra di una massa di cose inutili e di una montagna di rifiuti e di tossicità. Fermiamoci, il lavoro può bene avere altre finalità. Al limite, meglio lavorare la terra, anche se alla terra dobbiamo tornare non da schiavi, ma da uomini liberi… E poi diamo spazio all’arte e all’inventiva..

Trasporti. Cari prof. Monti, prf.ssa Fornero, signori politici e sindacalisti, non credo che fare la TAV in Val di Susa sia il sistema per dare lavoro. Ci sono altre urgenze senza bisogno di disturbare il sonno ai fieri piemontesi che vogliono solo difendere la loro e nostra terra da ulteriori assalti e distruzioni. Prima e meglio delle TAV, ci sono da fare e rinforzare tante più piccole e meno veloci ferrovie in tante parti d’Italia per facilitare viaggi per turismo, lavoro e commerci, che aiuterebbero il lavoro e il benessere e unirebbero meglio le regioni del nostro paese e il Nord al Sud. Avete pensato che con questa strada o ferrovia che dovrebbe unire Francia e Italia per direttissima potremmo essere “invasi” dai prodotti della Francia, che è un grande paese agricolo e industriale. Non ho nulla contro la Francia, costruiamo insieme l’Europa ma prima bisogna fare l’Italia. Se il Nord si lega ancora di più a Francia, Svizzera, Austria e Germania, e importa da questi paesi, a chi serviranno i prodotti agricoli e industriali del nostro Sud? Sarà molto più facile che al Nord arrvino i prodotti della Francia anziché quelli della Sicilia, della Sardegna o della Puglia, ecc. ecc. visto che il sistema di ferrovie nel nostro Sud lascia molto a desiderare. Cari politici e industriali, rafforziamo prima le ferrovie nel Sud e nelle isole, e le autostrade del mare, rafforziamo un sistema di trasporti via mare, per non congestionare le vie di terra e dare nuovo lavoro e impulso ai paesi sulle coste e sulle isole. Diamo la possibilità al Sud di esportare i suoi prodotti più facilmente. L’Italia è un paese la cui unione è stata favorita dalle vie del mare…,, la cui legge è stata prima di tutto quella del mare, con tutto quel che segue… Anche su questo possiamo lavorare…  E attraverso il mare possiamo certamente ampliare commerci e scambi ad ogni livello con i paesi del Mediterraneo, per costruire la prosperità e la pace, e i diritti delle persone e della terra.