una poesia per il Sud

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Sole caldo del Sud

Ebbro di semi nel vento

Respiro afoso

Che spogli la terra.

 

Dolce Sud

trafugato dal mare

narrami le tue fiabe

di roccia e di vento,

i tuoi semi nel vento

hanno parole

i tuoi semi nel tempo

intrecciano musica di foglie.

 

E la terra spoglia

ti avvince dei suoi baci.

 

Sole magico del Sud

Che accendi sospiri sul mare

E leggende segrete tra gli archi delle rocce

 

Mura antiche, oppure

Ecomostri selvaggi

Che sbarrano le vie del cielo

 

Caldo respiro

Non chiudere le vie del vento

Che porta la voce di un amico

 

Marco G.

 

Firenze 10 – 11 aprile

 

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Largo (poesia di Antonia Pozzi)

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O lasciate lasciate che io sia
una cosa di nessuno
per queste vecchie strade
in cui la sera affonda -

O lasciate lasciate ch’io mi perda
ombra nell’ombra -
gli occhi
due coppe alzate

verso l’ultima luce -

E non chiedetemi – non chiedetemi
quello che voglio
e quello che sono
se per me nella folla
è il vuoto
e nel vuoto l’arcana
folla
dei miei fantasmi -
e non cercate – non cercate
quello ch’io cerco
se l’estremo pallore del cielo
m’illumina la porta di una chiesa
e mi sospinge a entrare -
Non domandatemi se prego
e chi prego
e perché prego -

Io entro soltanto
per avere un po’ di tregua
e una panca e il silenzio
in cui parlino le cose sorelle -
Poi ch’io
sono una cosa -
una cosa di nessuno
che va per le vecchie vie del suo mondo -
gli occhi
due coppe alzate
verso l’ultima luce -

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Segue una poesia di Umberto Saba

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Amai trite parole che non uno

osava. M’incantò la rima fiore

amore,

la più antica, difficile del mondo

 

Amai la verità che giace al fondo,

quasi un sogno obliato, che il dolore

riscopre amica. Con paura il cuore

le si accosta, che più non l’abbandona.

 

Amo te che mi ascolti e la mia buona

carta lasciata al fine del mio gioco.